venerdì 28 gennaio 2022

BELNE · ベルネ | mangaka

 

Nata nel 1955, l'artista mangaka e illustratrice Belne, vive quel mistico rendez-vous di allettanti sonorità sgualcite e disarmanti, di ambiguità sottili in cui mascara e rossetti e capelli lunghi dominano la scena musicale durante quei giorni musicalmente inebrianti degli anni '60 e '70: gli Stones, i Beatles, i Doors, i Led Zeppelin e David Bowie. E' innegabile che la figura di David Bowie fra tutti, abbia esercitato una fascinazione tale, che molte mangaka nel ventennio successivo hanno letteralmente rubato il suo viso e l'allure, il carisma che riusciva ad emanare per trasportarlo nel mondo dei manga attraverso personaggi a lui ispirati. 
Belne; ispirata dai primi racconti a tematica shonen-ai della Takemiya "In the sunroom" e della Hagio "November Gymnasium", dal film "Morte a Venezia" (1971), che cristallizando la relazione platonica ossessiva dell'uomo agée e del ragazzino imberbe, che sarà un canovaccio presente in molte storie manga a venire, debutta nel 1976 su "Bessatsu Viva Princess" (Akita Shoten) sotto il nome di Yoshimoto Hiyako, 



(per fortuna che si è ravveduta, in fretta o che ha incontrato sulla strada gli shonen-ai....)

ma è sicuramente sulle pagine della rivista June che il suo stile si contraddistingue, attraverso uomini dalla bellezza eterea, slanciati, sofferenti, che vivono in un micro cosmo di emozioni vivide, in paesaggi reali e conosciuti, relazioni tossiche, drammi come vuole la figura riottosa dell'omosessuale in quel tempo.
Un altro film che colpisce la fantasia dell'autrice è "La battaglia di Alamo" (1961), in cui il protagonista John Wayne, quintessenza della mascolinità capeggia la resistenza contro l'armata messicana, nell'omonima battaglia durante la rivoluzione texana. Il maschio virile a cavallo, che trasuda erotismo, in mezzo a battaglie di soli uomini, è certamente come in tante altre pellicole e romanzi, oggetti di analisi in anni recenti, in cui per volere o meno, di una prudenza o di retaggio culturale e una chiara censura, vi era un sottotesto palpitante di omoerotismo che solo curiose e sagaci menti riuscivano ad individuare.
Oggi, mentre scrivo, in Italia tutte le maggiori case editrici di manga pubblicano storie yaoi o bl che dir si voglia (cioè boy's love), in cui l'elemento principale e catalizzante è la relazione fisica tra i due protagonisti. Storie più o meno esplicite, in cui l'amore e la relazione vive i drammi quotidiani, quasi a riferirsi alle classiche storie shoujo, da cui non dimentichiamo, lo shonen-ai, come genere e dinamiche nasce, anche se, si evolve in un genere proprio con elementi, caratteristiche e feticci. Per essere chiari: debitrici della Hagio e sopratutto della Takemiya (con il suo "Poema") e sopratutto della rivista June che, fucina di mangaka famose e non, plasmerà le prime storie che affrancandosi e affiancando le pubblicazioni doujinshi, creerà le fondamenta a cui si ispireranno i futuri successi bl, un tessuto denso di fantasie, contenuti pruriginosi (adoro la parola pruriginosi), insomma June è la Bibbia dei bl, antenata di tutto ciò che oggi leggiamo e che, per oltre quarant'anni ha convogliato tra le sue pagine.
Proprio un redattore di June, contatterà Belne per proporgli la collaborazione; dal 1982 dapprima firma le illustrazioni delle novelle pubblicate, poi le proprie storie. 
In questo periodo pubblicò "Ao no Otoko" (una serie conosciuta come BELNE'S LOVE) con il personaggio Berne , che richiama l'origine dello suo pseudonimo, prima in un doujinshi, poi pubblicato da Shinshokan dopo il 1985.
Rappresentazioni decadenti, in cui la musica (fil rouge di molte sue opere) riempie le pagine spesso senza dialoghi, in cui emergono gli sguardi e i sentimenti di questi uomini.











Se pensiamo agli anni in cui furono disegnate, queste pagine ancora oggi, sono fresche, con uno stile assolutamente attuale, scarno (come nella migliore tradizione del josei) eppure traspare qualcosa di assolutamente vulnerabile, di caduco, una malinconia senza fine, che riporta alla mente immagini come l'odore del muschio bagnato, di una tazza di the nero bollente, di palazzi dallo stile Haussman, delle note di un pianoforte lontano...
Ao no Otoko è ambientato nella Londra degli anni '70, Gardlud Réamont è un famoso cantante che incrocia il suo destino con quello di Belne, un bellissimo uomo alto più di 2 metri, dalla fluente chioma e con una voce capace di conquistare il cuore di chi ascolta, decide di scommettere tutto, per portarlo alla fame mondiale.
Ardou, che ha un passato nella prostituzione, unisce il suo destino, ai due uomini, coltivando il suo talento per la pittura e, segretamente un amore per Belne, che trova nella musica la forza per risollevarsi dal suo destino già segnato: nato dalla relazione della madre e dal suo amante, si è salvato miracolosamente dal tentato omicidio ma, una pallottola conficcata nel suo cervello segna inesorabilmente il conto alla rovescia della sua vita appesa ad una tragica fine.




(il primo incontro tra Gardy e Belne)

Il tour mondiale si rivela un successo, porta i due uomini tra slanci emotivi e lunghe ombre, che minano ogni momento di apparente felicità. Ognuno lancia uno sguardo all'altro, ma le lancette implacabili, segnano il tempo che fuggevole non prova compassione per nessuno.
Gardy torna da solo a Londra, mentre Belne e Ardou restano in Giappone. 
Anime che vagano sole nella notte più oscura.
Tornato al suo mondo musicale, Gardy inizia a comporre nuova musica.






La capacità della mangaka, di riempire o non riempire affatto le tavole, senza preoccuparsi di informare il lettore, con i pensieri dei protagonisti (così in voga con la rivoluzione shoujo degli anni '70) che hanno il loro compito di empatizzare e raccontare quello che i dialoghi non fanno. Un uso desueto degli spazi, che attraverso gesti piccolissimi, percezioni piccolissime, attimi, racconta vividamente e meglio di soffocanti testi spesso, vere e proprie elucubrazioni mentali, gli stati d'animo e le sensazioni.
Uno stile asciutto, minimale ma assolutamente non freddo, che eleva sopra una media spesso mediocre, un lavoro che ricordiamolo nasce come doujinshi, quindi senza una pubblicazione dettata da commissioni di un editore e per questo libera da vincoli e di esprimersi totalmente.

Al rientro a Londra, i due si preparano ad un nuovo tour mondiale, i minuti neri inghiottono il loro amore, la vita è una corso l'uno verso l'altro in amore, anche se le strade spesso sono irte di ostacoli e si finisce inesorabilmente col ferirsi ma, non è la fine del mondo, come appunto si intitola un capitolo decisivo di questa stupenda storia disegnata lungo due decenni.


(David Bowie a chi???!)

London no Yoki Hi  (Buona giornata a Londra) è uno spin off della serie principale e segue con un tratto più aggressivo il quotidiano dei due amanti e dei loro amici, ma ci sono anche tanti gattini che entrano nell'insolita ménage. 







inesorabilmente vicini, inesorabilmente lontani.








Di fatto Belne, ha creato un cast di personaggi e comprimari, che in serie parallele e alternative, hanno raccontato altre storie, pur vivendo nello stesso mondo ma sopratutto è il tenore delle sue storie che la distingue dalla plètora di molti titoli più audaci, che hanno nel pretesto di mostrare le concatenazioni fisiche, il loro unico scopo.

E' stata docente presso la Facoltà di Manga, Kyoto Seika University per 14 anni, da aprile 2021 è Professore della Facoltà di Anime e Manga, alla Kaishi Professional University. Inoltre, negli ultimi anni, continua a pubblicare nuovi lavori e partecipare a COMITIA, la convention creativa che si tiene a Tokyo dal 1984, in cui sono esposte e vendute opere doujinshi, vetrina per molti mangaka che sperano di entrare nel mondo professionistico.

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le immagini sono un estratto tratto dall'artbook "Flower on the Road" 1983-1994 
Belne Works 1994 Published by Kofusha Shuppan



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