martedì 6 aprile 2021

OOYA CHIKI • 大矢ちき | mangaka

CHE BELLO DEV'ESSERE STATO, NEGLI ANNI SETTANTA, IN GIAPPONE, POTER LEGGERE UNA QUANTITA' IMPRESSIONANTE DI MANGA, SOPRATUTTO CON IL BOOM DEL GENERE SHOUJO, CHE FINALMENTE SI DISTACCAVA DAI TONI FIABESCHI, PER ACCAREZZARE E PROVOCARE CON TEMI SCOTTANTI COME L'ABORTO, L'INCESTO, L'OMOSESSUALITA'...

Gli anni settanta sono stati l'epoca d'oro di molte giovani autrici che si sarebbero affermate nell'Olimpo delle mangaka: Riyoko Ikeda, Moto Hagio, Keiko Takemiya, Yumiko Igarashi, Ryouko Yamagishi per citarne alcune o quelle che hanno varcato semplicemente i confini nazionali, scrivendo la loro effige tra i grandi, grazie a storie che sono diventati Capolavori. 
ESAGERAZIONE è la parola chiave: occhi strasbriluccicanti, acconciature maestose bionde e castane; nastri, stelle e fiori che adornano i visi e i corpi longilinei, non sempre anatomicamente perfetti, ma è il linguaggio verbale e non verbale che colpisce e fa breccia, in un'assoluta identificazione del giovane pubblico. 
Espressioni esagerate (basti pensare alla risata "ohh-ho-ho-ho" o al pianto con la mano che copre la fronte, le fiamme che divampano nello sguardo meditando vendetta, pavimenti che come specchi si rompono)… tutte quelle caratteristiche di un buon vecchio shoujo degli anni '70. 
Il famoso Gruppo 24, che raggruppa un'insieme di mangaka nate intorno all'anno 24 dell'era Shōwa (HAGIO Moto (萩 尾 望 都), TAKEMIYA Keiko (竹 宮 惠子), KIHARA Toshie (木 原 敏 江), AOIKE Yasuko (青 池 保 子), Ōshima Yumiko (大島弓子), YAMAGISHI Ryoko (山 岸 涼子), YAMADA Mineko (山田 Iko Minori (樹村 み の り), SASAYA Nanae (さ さ や な な え))  subito si distingue mettendo l'accento su temi fino ad allora desueti. Protagonisti androgini, storie dal lieto fine incerto, relazioni scabrose, fanno leva su quel principio in cui tutto ciò che sfocia nella sfera sessuale risulta essere un tabù, per cui alimentano curiosità.
Ovviamente ogni tentativo è solo pretestuoso, perché c'è una psicologia fine e calcolata dietro ogni protagonista, oggi molte di quelle storie stupirebbero per l'assoluta aderenza al quotidiano attuale, pure quelle condite da elementi abusati da soap-opera. 
In mezzo a questo ventaglio, con pochissimi titoli al suo attivo debutta Ooya Chiki, le cui opere sono stati molto influenti poiché hanno introdotto una nuova ondata di "manierismo" e stili di moda esotici nei manga shoujo nei primi anni '70,  (principalmente) serializzati sulla rivista Ribon , come Ojamasan Ryuryu (お じ ゃ ま さ ん リ ュ リ ュ) nel 1974 e Yukiwarisou (雪 割草), 1975 insieme al suo Kaiten Mokuba (Carousel), opera controversa e assai conosciuta in patria. 
Riedite in anni recenti in versioni bunko, Carousel è a suo modo l'apice stilistico di questa mangaka ma anche ottima illustratrice (carriera che ha preferito negli ultimi anni), ma anche un esperimento raro, nelle sue 150 pagine circa tutte a colori, si racconta di un possibile incesto, siamo nel dramma puro.  La storia inizia quando la madre di Guy muore e, quindi viene accolto dalla famiglia di un altro bambino, Simon. Loro due crescono proprio come fratelli ma le cose inizieranno a cambiare quando Muriel entra nel rapporto tra i due, accedendo rivalità e sentimenti. Destinata a essere la futura fidanzata di Simon, entrambi i ragazzi sono completamente infatuati di lei. Man mano che Guy si innamora sempre di più di Muriel, Simon diventa più geloso di lui e più protettivo nei confronti di Muriel. Guy si tormenta per il fatto di essere innamorato di una ragazza che sa di non poter avere ma allo stesso tempo, non è del tutto chiaro quale dei due ragazzi Muriel preferisca effettivamente.
Difficile carpire notizie sulla Ooya e sui suoi manga in rete, ma tanto è bastato ad accendere un interesse spasmodico, che ho già messo in carrello questo manga, di assai difficile reperibilità, nella speranza che il rinnovato interesse verso Autori e manga classici e la loro scoperta negli ultimi anni, nell'editoria nostrana, presso un pubblico intemerato non si esaurisca presto, perché esiste pressoché un territorio a cui attingere di storie assolutamente imperdibili.


































le immagini sono tratte dallo stupendo libro di illustrazioni. (1979)
qui sotto alcune pagine di Carousel.











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