domenica 13 giugno 2021

YUMIKO TABUCHI, CHIZURU TAKAHASHI, SHIZUE TAKANASHI e YUKO MATSUSHIMA e gli anni '70 di Nakayoshi e Ribon

 COSA SONO I FUROKU??? 

Allegati come regali extra che spesso accompagnano le riviste shōjo e josei manga, come Ribon, Ciao o Cookie. Praticamente tutto può essere un furoku: piccole borse, poster, adesivi, calendari, porta lettere e così via (Come nel nostro settimanale Cioè, jajajajajaja...) negli anni un piccolo patrimonio vintage oggi dai collezionisti ambito. Vi porto 2 piccole (nel senso letterale) squisitezze allegate in quegli splendidi anni '80 su Nakayoshi, sono un pretesto per parlarvi di un quartetto di mangaka sconosciute.

My Poesy by Yumiko Tabuchi.











Yumiko Tabuchi è un'artista manga che ha avuto un ruolo attivo nella popolare rivista di manga shoujo "Ribon" (Shueisha) come fulcro del boom lavorativo dalla fine degli anni '70 delle "Otome Chikku" (fanciulla romantica) e per tutto il decennio successivo. Debutta nel numero speciale di novembre di "Ribon Comic", "Mama is Wonder". Il suo lavoro rappresentativo è "French Window News", che descrive i "modelli d'amore" di tre ragazze che vivono insieme. Ha pubblicato molte opere popolari in Giappone e intrattenuto i lettori con il suo stile umoristico nei saggi manga "Chu Bo ga Futari" e "Marason No Susume". Negli anni '70, quando Tabuchi stava serializzando "Ribon", la fascia di età dei lettori si espanse dagli studenti delle scuole elementari agli studenti universitari e alle donne lavoratrici, e c'erano persino fan di sesso maschile. Quando gli artisti di manga iniziarono a lavorare su vari fronti intorno al 1974, le illustrazioni di Yumiko Tabuchi, Ako Mutsu e Hideko Tachikake divennero una costante usata nella cancelleria e ottennero molto supporto dai lettori.





Tabuchi abbandona gradualmente il manga per occuparsi della famiglia, continuando a lavorare nelle campo delle illustrazioni. Si occupata delle illustrazioni di copertina e delle illustrazioni per il Cobalt Bunko pubblicato da Shueisha, e dei disegni di copertina per la rivista di romanzi "Cobalt". Il tocco è cambiato rispetto all'era "Ribon", ma l'immagine di una ragazza tipica di Tabuchi è ancora viva.


Nel 1997, dopo aver cresciuto i figli, è tornato al manga di storie per la prima volta in 10 anni. A partire dalla pubblicazione di "About Momoko" sulla rivista di fumetti per donne "YOU", è stata attiva anche in "office YOU", "volume separato YOU" e "YOUNG YOU". Liberata dall'immagine di mangaka "Otome Chikku", Tabuchi inizia a disegnare una storia profonda basata sulla sua esperienza. Quel mondo romantico resta cristallizzato nei suoi manga raccolti in edizioni commemorative: l'elegante stanza in stile occidentale, finestre a bovindo bianche, interni in stile americano, vestiti a fiori e un sacco di "cose ​​carine". In particolare, Tabuchi ha scelto di ambientare molte storie tra i banchi di scuola e le ragazze sono state attratte dalla storia d'amore con gli studenti universitari con cui avevano conversazioni e discussioni intellettuali. Oggi, con tematiche assai spinte e stili graffianti, il disegno di questa mangaka risulta forse un pò datato; a me piace assai, rispecchia un periodo fatto di sospiri, languidi baci e zucchero filato e racconta quell'innocenza oggi perduta, quando un sorriso o uno sguardo rubato faceva battere forte il cuore. Nel 2020, per celebrare i 50 anni di attività, è stata allestita la sua prima mostra al Museo Yayoi a Tokyo.







L'altro libricino a lungo anelato, accanto ai disegni vari, contiene addirittura i testi di Keiko Nagita, scrittrice tanto per dire di quel classico intramontabile che è Candy Candy. 












Shizue Takanashi debutta nel 1973 con Momotaro Yori Hoshisama ma conosce il successo finalmente nel 1978 sulle pagine di Nakayoshi con Ohayo! Spank. C'è bisogno di presentare il cane pasticcione, cantante, altruista capace di capire i sentimenti degli umani e sopratutto di farsi capire?!


(io me lo porterei a letto per abbracciarlo...!)




Le buffe facce di Spank non hanno bisogno di traduzioni, il manga da noi è giunto parzialmente nella prima ondata degli anni '80, ribaltato e colorato sul settimanale Corriere dei Piccoli come uso dell'epoca, aggiungendo descrizioni non originali laddove i dialoghi mancavano e con una traduzione approssimativa. Molti di noi, l'hanno conosciuto attraverso l'anime che raccontando una storia di crescita con i toni da commedia ci faceva ridere e commuovere. Spank, è il cane che tutti vorremmo e il cane che un pò tutti abbiamo conosciuto nello sguardo e nei comportamenti di tanti cani, quando troppo spesso sentiamo dire che ai nostri amici "quattro zampe" manca solo la parola. Ecco il motivo del successo di Spank, nonostante il manga abbia un disegno fin troppo semplice, il suo quid è una storia con personaggi veri, a cui ci si affeziona. Spank è stato serializzato per 4 anni, in Giappaland e si spreca la quantità di merchandising con il suo faccione, memorabilia oggi assai di nicchia come l'originale peluche (non la ciofeca qualche anno fa prodotta in Italia) che sui alcuni siti può arrivare anche sui 200 euro.


Nel 2002 è la PlayPress oggi non più attiva nel campo manga a portare i 7 volumi che compongono l'opera, più recentemente la GP Publishing, quello che forse pochi sanno è che esiste un ulteriore volume, eh sì, che si chiama La squadra di detective WAOWAO di Spank, che racconta della sparizione di un cane , non aggiunge nulla alla storia principale, che ricordiamo nella sua controparte manga è un pò diversa dall'anime. Aiko vive da sola con la madre, un giorno mentre corre sulla spiaggia, il suo cagnolino Papy viene investito. È Rei per errore a farlo. Spank appare proprio durante il lutto di Aiko e si scopre che giocava spesso con Papy mentre Aiko e Sua madre erano fuori casa. Il padrone del buffo cane in realtà è il Sig. Fujinami (che non è lo zio della ragazzina). Aiko e Rei nonostante tutto si avvicinano e mentre lui acquista lo yacht del padre di Aiko, che lei crede disperso in mare, la madre le rivela in realtà il padre è vivo ed è recentemente diventato vedovo. L'uomo era già sposato quando si conobbero e quando lei scoprì di essere incinta scappò senza rivelargli nulla. Aiko riabbraccia il padre e tutti vivono insieme fino a quando l'uomo viene trasferito a Parigi per lavoro, quando anche parte per la Francia, Spank scappa via finendo in un'altra città dove verrà trovato e accolto da Ai che diventerà la sua nuova padroncina. Con il ritorno di Aiko in Giappone le cose si complicheranno, ma grazie all'intervento di Rei tutti capiscono che è Spank dover decidere con chi stare. Dopo un primo momento di incertezza, la scelta si rivelerà piuttosto ovvia, Spank rimarrà per sempre con Aiko. L'opera ha vinto nel 1982 la 5° edizione del Kondasha Award. 



Chiaro come un successo del genere, sia difficile da replicare, la Takanashi nella sua manciata di manga sia poco prima di Spank ma anche dopo, accanto al/la protagonista ha sempre scelto di inserire un piccolo animale da compagnia. 











Non è riuscita a replicare quel successo, almeno fino al 2004 quando ha trasposto la famosa serie Magica Doremì, sulle avventure delle piccole apprendiste streghe, in 4 volumi pubblicati in Italia sempre dalla PlayPress. In anni più recenti, ha disegnato le avventure di Shin-Chan ambientate durante l'epoca Showa, che raccontano quel quotidiano di tv in bianco e nero, i primi viaggi sullo Shinkansen, le feste popolari di quartiere, cose di un passato recente, che ormai sembra destinato a vivere solo nei ricordi.  



Chizuru Takahashi debuttanel 1975 su Nakayoshi con la storia "Rudy's Birthday", si specializza in quella serie di commedie sentimentali che ritraggono ragazze delle scuole medie e superiori alle prese con i primi amori, le attività del club, e le incomprensioni con la famiglia senza guizzi particolari, ma un buon lavoro di fabbrica. Qualche storia riesce a svilupparsi su 2 volumi, la maggior parte si esaurisce in un solo, segno che nonostante le buone capacità, mancasse un bravo sceneggiatore capace di portare la storia ad un altro livello, qualità non propria di tutti i mangaka. Oltre alla serializzazione su rivista, la Takahashi è stata attiva nella produzione dei già citati furoku: carta da lettere, porta spiccioli, cartelline, porta foto.







Nel 2011 Goro Miyazaki, ispirandosi al manga Kokuriko-Zaka kara  del 1980 dove la Takahashi scrive su testi di Sayama Tetsuro, ne adatta un film chiamato La collina dei papaveri. La storia del manga racconta di Umi Komatsuzaki, una solida studentessa delle superiori che si prende cura di sua nonna, sorella e fratello minore mentre sua madre è all'estero per lavoro. Un giorno incontrato Shunsuke Kazama, il direttore del dipartimento dei giornali, che guida il movimento di liberalizzazione uniforme, che diventa un grande tumulto nella scuola. È un po' diverso dal film Ghibli, ma la forza del mare che affronta inconsapevolmente l'amore bramoso, le differenze caratteriali, le lotte e le difficoltà rimane la stessa. Un manga giovanile, interrotto sulla rivista forse per via dell'amore incestuoso tra i due protagonisti che si scoprono fratelli. Il film sposta la cornice in una Yokohama degli anni '60, che a ridosso della disfatta dell'ultima guerra mondiale, inizia a riprendersi. Il manga è stato pubblicato in Francia in un volume unico dall'editore Delcourt nel 2012.





Yuko Matsushima è stata una meteora nel panorama manga, talmente breve che non si hanno notizie, pochi titoli tra storie brevi raccolte in pochissimi volumi unici, qualche illustrazione, che non deve sembrare strano, quando il boom delle riviste femminili di manga in quegli anni, avevano un parterre di disegnatrici che, come in una linea di montaggio dovevano produrre ogni settimana storie nuove tra speciali, raccolte ed extra. 






Le copertine dei volumi "La Biblioteca delle favole di Chihiro", "Green Notebook Love Letter", "Essenza di vaniglia chiaccherina". Le copertine dei volumi Nakahoshi, mi sono sempre piaciute, anche il piccolo cane col cappello in alto e il logo che ricordo nelle copertine originali di Candy Candy (tra le prime a vedere su internet) o nei volumi Star Comics come Mars, Sailor Moon, il contenitore Amici o Gon.

Keiko Nagita alias Kyoko Mizuki è l'autrice che prima sotto forma di romanzo ha creato il personaggio di Candy Candy poi ampliato nel famoso manga creato insieme a Yumiko Igarashi. Ha scritto anche la celebre canzone originale dell'anime. Ovviamente sappiamo che oggi i diritti dal lontano 1995 sono congelati per il disaccordo tra le due coautrici, dopo che mamma Igarashi continuava a disegnare la biondina tutta lentiggini in una serie di artbook oggi più rari degli originali degli anni '70 e senza pagare i diritti e di cui si sentiva unica proprietaria in quanto il romanzo è stato solo l'ispirazione allo stesso manga. Le due, dopo la conclusione di Candy Candy avrebbero creato anche Tim Tim Circus, anch'esso impossibile da pubblicare per lo stesso motivo, ma fu durante la pubblicazione di quest'ultimo che il nome della Mizuki comparì anch'esso finalmente nella copertina di Nakayoshi. Ha collaborato con altre mangaka, nel 1981, alla storia in 2 volumi disegnata da Yu Asagiri "La grande profezia di Kirara Hoshi",  con Tsubasa Nunoura per i 2 volumi di "Sundays Child", Mariko Sato, Chikako Kikukawa e moltre altre, con Yoko Shima firma "Il cielo blu di Lorient" da poco pubblicato in spagna da Arechi Manga a cui seguirà Miriam Blue no Mizumi" disegnato da Yasuko Aoike (autrice del best-seller From Eroika with Love). In Italia lo scorso anno la Kappalab ha ripubblicato in unico volume i 2 romanzi di Candy Candy, segno che l'affetto per questa storia è ancora fortissimo ovunque, chissà se un giorno non troppo lontano, finalmente potremo leggere le avventure della più famosa orfanella in quella che sarebbe la prima versione integrale del manga in Italia. 








immagini scansionate dai due volumetti, al confronto Orfeo è una Bibbia jajajajajajajaja. 


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