domenica 10 ottobre 2021

NINFA di RYOKO YAMAGISHI | CHERISH BOOK

Mangaka dalla caratura notevole, Ryoko Yamagishi, esponente del Gruppo 24, con Arabesque riscrive le fondamenta del ballett manga, fino ad allora racchiuso in rigide tavole che sacrificavano lo spazio e l'elemento cardine stesso del movimento, facendo assumere delle pose piuttosto rigide. I personaggi della Yamagishi interagiscono fra di loro, muovendosi all'interno di un palcoscenico vivido; soffrono, cadono, svettano come iperbole e, tormentati da amori e passioni. Con questo manga, pubblicato in due parti dal 1971, si fa conoscere al grande pubblico, ma da sempre osservatrice attenta di occulto, misticismo e tradizioni, elaborati con un tratto elegante, sinuoso, non si sottrae alla provocazione dell'amore maledetto, sempre del 1971 Shiroi Heya no Futari (Le due della stanza bianca), indaga il rapporto tra due giovani studentesse, che dopo un fortuito bacio, inconsapevolmente si sentono attratte l'una dall'altra. Ovviamente siamo agli albori della rivoluzione shoujo, l'epilogo è tragico ma tratteggia quel percorso che sarà perseguito negli anni a venire, in cui la psicologia comportamentale di ogni personaggio non è casuale, incrinata da sfumature sottili e volutamente provocatoria.
Nel 1972 ancora una volta, mette in scena un dramma omoerotico dal sapore incestuoso, in Guessing Game, dove Michel un bellissimo ragazzo si ritrova a vivere sotto lo stesso tetto del suo fratellastro Rupert, fidanzato con Alice. Una gita in barca finita con uno scherzo sarà la miccia che farà scattare le pulsioni nascoste e che si dipanerà in quattro brevi parti, l'ultima nel 1976 e che darà il titolo definitivo all'opera di Green Carnation.


Lentamente lo scricchiolio del letto dal sapore incerto e vizioso della sodomia si trasforma in piacere reale per le fujoshi che nel decennio successivo conosceranno una improvvisa popolarità del genere che proseguirà fino ai tempi odierni, seppure abbandonando l'aurea tragica ereditata da certi stilemi shoujo per concentrarsi quasi e/o esclusivamente sui piaceri carnali.
La svolta, ancora una volta, avviene nel 1980 con l'inizio della pubblicazione di Hi Izuru Tokoro no Tenshi (Il figlio del cielo del Sol Levante), vincitore nel 1983 del Premio Kodansha.
In quest'opera, considerata a tutti gli effetti un capolavoro manga, la Yamagishi padroneggia un stile maturo, che riempie gli occhi ma è sopratutto il lungo racconto del leggendario personaggio Shōtoku Taishi, conosciuto anche come Principe Umayado (574-622), realmente esistito nell'Antico Giappone, ricordato per l'introduzione del Buddismo e meriti politici e sociali. Una lettura colta, che conquista anche la critica, non facile, ricca di suggestioni e aneddoti che dipingono il mosaico della vita di corte tra intrighi politici, passioni segrete, matrimoni di convenienza, seguendo la maturazione spirituale che volutamente nelle pagine  trasgredisce alla pura biografia minuziosa per lasciare un respiro appena magico, che vuole lo stesso molto vicino ad una divinità e quindi dal fascino volutamente ambiguo e con poteri paranormali.
Una carriera che raccoglie elogi e instancabilmente si protrae con una direzione che abbraccia nuovamente nel 2000 il tema della danza, con Maihime Terpsichore. La Yamagishi raccoglie la sua stessa eredità e ancora una volta la espande, grazie ad uno stile che, a differenza di molte colleghe che negli anni abbandonando i topoi dello shoujo si affrancano con un tratto che perde di bellezza però, quasi rigido, lei racconta la parabola di due aspiranti ballerine, diverse, che influenzandosi a vicenda, prenderanno decisioni importanti. Il manga vince il Tezuka Osamu Cultural Grand Prize nel 2007 e riceve lo stesso anno anche un seguito.

In questo piccolo e grazioso volumetto; che fa parte della serie Cherish Book, editi dalla Hakusensha, che ha ospitato le più importanti mangaka del periodo, Moto Hagio, Keiko Takemiya, Hideko Mizuno, Yumiko Oshima per citarne alcune, la Yamagishi si ispira al mito di Amore e Psiche per disegnare alcune, tra le sue più belle illustrazioni.



La storia, ha oltrepassato i secoli, diventando mito, l'eterna battaglia tra l'istinto e la ragione, la passione più feroce contrapposta alla metodica logica. Narrata da Apuleio nelle sue Metamorfosi, racconta della fanciulla Psiche dotata di una bellezza persino superiore a quella della dea Afrodite, che 'raggiata (scusate, ma che delizia il dialetto che supera la nostra lingua a volte, in immediatezza e percezione), comunque si diceva che Afrodite incapace di accettare quest'onta e assai inviperita, chiama al suo cospetto il figlio Cupido, ordinandogli di scoccare una freccia verso la fanciulla, che si sarebbe innamorata dell'uomo più vile sulla terra. Invero, Cupido si innamora perdutamente della fanciulla e decide, per salvarla di farla rapire da Zefiro e di condurla al suo palazzo. Il resto, lo raccontano le illustrazioni, bellissime, che si prestano assai a questa storia che trascende per diventare leggenda. 

Parlare della Yamagishi in un percorso quasi obbligato di recupero, che vuole negli ultimi anni finalmente giunte in Italia ma anche in Europa, le mangaka che hanno difatto sancito la rivoluzione del genere shoujo, nonostante al pari delle colleghe Hagio e Takemiya, la stessa, come la Oshima, sono purtroppo e a torto, meno conosciute. La speranza, che un pubblico attento non si lasci scoraggiare dalla poca attenzione prestata a queste autrici dagli editori piuttosto che dal poco interesse sul web, è doveroso anzi, conoscerle, per apprezzare un livello qualitativo di scrittura non sempre presente nella produzione del genere e, non meno l'indagine psicologica che si addentra nelle pieghe più oscure, perturbanti e desuete della natura umana. 
Della Yamagishi, si tornerà a parlare, oh, eccome.
Buona lettura.

In fondo, il file pdf, con la storia completa da scaricare.





























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